Predica in Pillole di don Ambrogio 28/2/2021
NASCONDINO: uno conta e gli altri si nascondono. Chi conta deve andare a stanare chi si è nascosto e “topparlo”. E chi si nasconde, se vuole liberarsi, deve uscire allo scoperto: se rimanesse nascosto in eterno…. il gioco non finirebbe mai. Occorre uscire allo scoperto: rischiare qualcosa.
Nel Vangelo di oggi (II domenica di Quaresima) c’è una donna che gioca a nascondino con Gesù: Lui la incalza proponendole una serie di temi “seri” ma lei cerca di nascondersi, di svicolare, di cambiare discorso. Ma alla fine Gesù la costringe ad uscire allo scoperto e lei non può più nascondersi. Con Gesù funziona così: lui ci cerca. E noi spesso cerchiamo di nasconderci. Ma alla fine, vince Lui: ci trova sempre.
A ben guardare più che un nascondino, la scena descritta assomiglia di più ad un corteggiamento. Innanzitutto perché l’incontro avviene presso un pozzo: luogo abituale di incontro in un epoca in cui nessuno aveva l’acqua in casa, ma anche luogo del corteggiamento. No, Gesù non è un playboy che cerca di sedurre una donna sposata; e il pozzo do SIcar non è il set di “uomini e donne”. Eppure Gesù deve impegnarsi non poco per “conquistare” questa donna, per fare in modo che si apra, che esca allo scoperto. Innanzitutto attacca bottone con un pretesto: la sete. E fa qualcosa di sconveniente: lui uomo solo (un sedicente Maestro) osa avvicinarsi una donna sola! Poi dal bisogno immediato cerca di passare ad argomenti più seri; ma lei fa la preziosa, cerca di svicolare parlando del luogo dove bisogna adorare Dio. E allora Gesù affonda il colpo: va a toccare quello che doveva essere l’aspetto più sensibile della sua vita: l’affettività. Quantomeno un po’ complicata. E a questo punto lei cede: accetta di mettersi in discussione. Era andata al pozzo per prendere acqua ma alla fine lascia lì la brocca e corre a raccontare tutto. Ha cercato di resistere al corteggiamento di Gesù, ha cercato di nascondersi a questo Maestro. Ma lui ha insistito e alla fine ha ceduto; e ha capito che non val la pena di nascondersi a Gesù.
Questa donna assomiglia un po’ a noi. Ammettiamolo: anche noi spesso giochiamo a nascondino con Lui. Ho l’impressione che spesso si cerchi di evitare certi temi importanti perché ci obbligano a metterci in discussione, perché (magari) farebbero emergere le nostre fragilità, i nostri peccati, le nostre pigrizie, gli spigoli del nostro carattere… Ci si nasconde, si evita di uscire allo scoperto, di dichiarare il nostro pensiero (e dunque la nostra fede) perché questo ci obbligherebbe a rendere ragione pubblicamente della nostra fede. Per esempio si evita nelle discussioni il tema della politica, il tema della morte e soprattutto il tema della fede: il vero grande tabù della nostra epoca. E quando lo si affronta spesso si finisce per parlare (male di solito) della Chiesa; cosa questa che, a mio avviso, è semplicemente un modo per evitare il cuore della questione che è Cristo e il nostro rapporto personale con Lui, la nostra personale conoscenza dei Vangeli. Ci possono essere (anzi, ci sono) dei motivi per parlar male della Chiesa; ma con molta franchezza spesso mi sembrano delle scuse per non lasciarsi interpellare da Cristo e dalla sua Parola.
Vi invito a trovare in questa Quaresima qualche occasione per mettersi faccia a faccia con Gesù e con la sua Parola. Sapendo che questo inevitabilmente scuoterà la nostra vita, ci metterà un po’ a nudo. E allora sarà anche per noi una buona Quaresima; un’occasione per rinascere, per rinnovare la nostra fede timorosa.
Buona Quaresima
Don Ambrogio