Portate gli uni i pesi degli altri (Gal. 6,2)
Nella nostra zona gli anziani vivono, all’interno delle loro case, problemi di grande solitudine, di isolamento, alcune volte di disperazione; c’è anche molta resistenza a uscire di casa per paura e insicurezza.Parecchi ammalati sono conosciuti e seguiti, dai sacerdoti, dai ministri della comunione e da persone di buona volontà, ma molto resta ancora da fare.
Con pazienza si sta svolgendo un lavoro silenzioso di ricerca per conoscere da vicino le diverse situazioni, individuare i bisogni, fare accettare un aiuto. La riservatezza di ciascuno, una certa diffidenza verso l’altro, le delusioni già subite in passato o la paura dello sconosciuto, impediscono spesso un approccio sereno.
Uno degli scopi del nostro lavoro è riuscire a creare una rete di relazioni, di conoscenza e di amicizia che raggiunga tutti; una rete, fatta di sentinelle, di buon vicinato, di volontari per dare risposte immediate, trovare soluzioni adeguate ed esprimere la vicinanza della comunità cristiana nelle situazioni di disagio che andiamo scoprendo nei nostri palazzi.
Se vogliamo essere fratelli, come Gesù ci ha insegnato, dobbiamo vincere i nostri preconcetti, trovare qualche ora di tempo, educare i giovani alla fraternità e all’altruismo, e creare intorno a noi attenzione e amorevolezza.