Santo Natale di Gesù 2018
Omelia nella notte
Nasce Gesù a Betlemme di Giudea più di 2000 anni fa:
L’annuncio liturgico della Kalenda ce lo ha ricordato all’inizio della Veglia.
Anche perché (forse) ci siamo abituati un po’ al Natale non è sempre facile coglierne la forza, la ricchezza, la complessità di realtà, di idee , di sogni, di provocazioni che a noi vengono dal Natale di Gesù!
Quante parole grosse nella Parola di Dio di questi giorni, anche di questa notte … la luce vera che illumina ogni uomo, nel mondo, la sua gloria, figli di Dio!
Come? è notte e noi siamo qui a pregare in Chiesa? Sì e non diamolo per scontato, potrebbe non essere più automatico negli anni a venire per le nuove generazioni! soprattutto se noi non glielo trasmettiamo!
Le grandi parole del Natale.
E’ vero anche queste parole hanno una ambivalenza di fondo Luce/tenebre accoglienza/rifiuto.
Ci arrivano apposta così per sollecitare la nostra fede, anche a Natale la fede non è scontata, non è spontanea, non viene da sé, anche oggi c’è chi sceglie per la fede o contro, per il Signore o contro, per la vita o contro, per il rispetto della dignità umana o contro! Sempre bisogna scegliere da che parte stare!
Certo che anche noi siamo in un mondo strano, pieno di contraddizioni.
Da una parte c’è voglia di Natale, c’è capacità di accoglienze e di rispetto e poi invece reagiamo con difficoltà a chi ci vuole incattiviti e diventiamo facile preda di ingiustizie e discriminazioni.
Leggevo tra le parole “nuove” che questo anno consegna al prossimo due particolarità:
la parola LOVOT sintesi di due parole love e robot (un robot creato per suscitare sentimenti ed emozioni in grado di farci sentire più felici): non siamo più capaci di trovare la strada per la felicità, la chiediamo ad una macchina che noi stessi abbiamo creato in modo tale da comunicarci quello che non riusciamo più a comunicarci noi con gesti e parole.
Seconda particolarità: l’emergere in molti modi soprattutto nella società occidentale del populismo… strana è questa convivenza strana tra nuove tecnologie e il populismo che sembra un retaggio del passato, invece…
A Natale invece tante imprese impossibili intravedono quasi la possibilità di realizzarsi, o almeno così vorremmo, magari cominciano da piccoli gesti quotidiani controcorrente: perché non recuperare fiducia, prossimità, capacità di fare comunità e tornare a sperare? E’ finito il tempo di stare fermi e chiusi, anche nelle nostre Chiese a ripetere parole di per sé esplosive ma che abbiamo addormentato e addomesticato perché non diano più fastidio.
Le grandi parole del Natale! da quando Dio è venuto non si può pronunciare la Parola di Dio senza accompagnarla con “umanità”: Hai visto un fratello? Allora hai visto Dio! questo è il Natale!
Vorrei tentare un elenco di luoghi vicini e lontani che aspettano questa coniugazione tra Dio e umanità:
come non ricordare il difficile Natale dei cristiani in Iraq, non so se è meglio quello dell’Iran, del Pakistan, dell’Indonesia patria dei cristiani oggi ancora perseguitati, la situazione dello Yemen dove ad essere prime vittime della guerra sono tanti, troppi bambini colpevoli di nulla, la Siria non ancora del tutto uscita da un conflitto tanto inutile quanto sanguinoso, le dinamiche strane dell’Ungheria, la voglia di costruire muri, il confine con il Messico, la Somalia, il SudSudan, la Nigeria, leone d’Africa e mille ancora sarebbero tutte le guerre dimenticate! Betlemme, il Medioriente che aspetta la pace da troppo tempo…
E per noi? per la nostra piccola comunità cristiana quale Natale è?
Mi sembra che in questi anni ci siamo un po’ aperti a nuove sfide!
Il nostro piccolo Fuori Festa ci ha spinti a guardare un po’ anche fuori dai confini parrocchiali!
Siamo in un territorio sicuramente problematico anche molto ricco di idee, persone, risorse con il quale non possiamo non fare i conti, con la volontà di iniziare percorsi, di attivare processi, di condividere cammini! Allora cercasi coraggiosi esploratori, come i pastori di un tempo, come gli angeli con la forza ed il convincimento che siamo autorizzati a pensare, a provare gesti e segni di condivisione anche coraggiosi e lungimiranti! Tutti siamo invitati e coinvolti: c’è possibilità per tutti!
Buon Natale di Gesù!