Predica in pillole di don Ambrogio – Epifania 6/1/2021
Al passo del Gran S. Bernardo all’ingresso dell’ospizio costruito per ospitare i pellegrini che dal Nord Europa andavano a piedi verso Roma c’è incisa questa scritta (di S. Bernardo): “troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”. E mi ci ritrovo completamente in questa frase. Per me il cammino, la strada (in montagna soprattutto ma non solo) è stata ed è non solo una passione ma una grande scuola di vita: ho imparato tante cose. Ho imparato a conoscere me stesso, i miei limiti e le mie potenzialità: certe cose posso farle e certe no. Ho imparato che per arrivare alla meta bisogna innanzitutto avere un sogno, un desiderio e qualcuno con cui condividerlo: perché i viaggi impegnativi non si possono mai affrontare da soli. Ho imparato il valore dell’essenzialità: perché per fare viaggi e ascensioni a piedi o in bici occorre essere leggeri e portare solo il minimo necessario. Ho imparato ad incoraggiare e ad essere incoraggiato. Ho imparato a osare (solo quando si può) e ad essere prudente. Ho imparato ad essere umile: nell’ammettere che certe mete (pur sognate) non sono alla mia portata. Ho imparato a resistere e a sopportare la fatica il freddo e il caldo….. Ho imparato a gustare la compagnia delle persone con cui si condivide lo stesso sogno e quelle che si incontrano per strada. Davvero per me la strada, cammino è una grande scuola di vita.
E’ quello che ci insegnano i Magi, protagonisti del racconto evangelico dell’Epifania: dei grandi camminatori: uomini che avevano nel cuore un grande desiderio e delle grandi domande. E per questo disposti a mettersi in cammino ed affrontare un grande viaggio per seguire una stella che loro (cercatori di stelle) avevano intuito essere presagio di nu grande avvenimento. Uomini che sanno ascoltare, chiedere, confrontarsi con chi incontrano sul cammino.
Ci insegnano che nella vita occorre alzare lo sguardo: avere nel cuore qualche grande desiderio, qualche sogno grande, una qualche inquietudine. E allora non mancherà una stella che ci guida a trovare la risposta a questi nostri desideri e insoddisfazioni.
E ci ricordano che la risposta è alla fine della strada e (in parte) anche nel cammino. Soprattutto se non si cammina da soli. Sì perché è difficile perseverare nel cammino da soli. Occorre qualcuno con cui condividere un sogno per mettersi in cammino e per aiutarsi a perseverare e a trovare la strada…. E qui vedo il senso della Chiesa: camminare insieme a qualcun altro dietro alla stella che è Cristo. L’importanza di trovare qualcuno che (quando siamo distratti) ci richiami ad alzare lo sguardo per non perdere di vista la stella, qualcuno a cui rivolgersi quando la stella la perdiamo di vista, qualcuno che ci aiuti a consultare le Scritture…. C’è chi dice “Meglio soli che male accompagnati”: io preferisco essere male accompagnato che solo. E comunque nella Chiesa penso nonostante tutto di essere in buona compagnia. Anche in questa nostra sgangherata Chiesa, piena di peccati, d fragilità e di scandali io ho sempre comunque trovato qualcuno che mi ha aiutato ad alzare lo sguardo per non perdere di vista la stella, qualcuno che mi ha aiutato a leggere ed amare la Scritture. E penso che il proverbio sia una bella scusa per giustificare il proprio individualismo.
Sempre S. Bernardo scriveva: “Nel cammino fidati di colui che stai cercando! Anche se tutte le stelle sembrano spegnersi e tutte le promesse andare a vuoto, tu sai che Dio non può chiamarti, ne destare la tua voglia di esplorare e di trovare, per abbandonarti, alla fine, nell’oscurità della notte”.
E con questa fiducia…. mettiamoci in cammino
Buona Epifania
Don Ambrogio