Predica in pillole di don Ambrogio – Domenica 3/1/2021
Io ne sono convinto: chi ha le mani pulite non è un puro: uno più bravo degli altri. Quasi sicuramente è un egoista: uno che pensa solo a sé stessi, al proprio benessere e per questo non si è mai sporcato le mani. Le mani pulite le ha chi le tiene in tasca. Occorre sporcarsi le mani.
Proprio come ha fatto Dio. E come ci ricordano le letture di oggi (I domenica dopo l’Ottava del Natale) e che ribadiscono la Buona Notizia del Natale: un Dio che “pone la sua dimora/tenda in mezzo a noi”, un Dio che pur avendo “il trono su una colonna di nubi”, ha scelto di legarsi ad un popolo. E, non contento di questo ha “mandato il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato”. Un Figlio che nella sua prima predica pubblica, commentando il passo del profeta Isaia (quello che proclamava l’anno di grazia del Signore: “portare ai poveri il lieto annuncio, proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; rimettere in libertà gli oppressi” ) dice: oggi queste cose si avverano in me. E tutta la vita di Gesù è lì a testimoniare questo: lui si schiera dalla parte di chi è oppresso, malato, povero …. e si batte al loro fianco, se è il caso scontrandosi con quelli che opprimono, o puntando il dito contro gli indifferenti (che non fanno nulla) e che hanno le mani pulite … o che le usano solo per puntare il dito contro gli altri.
Ecco: questa è la Buona Notizia del Natale: un Dio che si compromette, si sporca le mani per liberare il suo popolo e l’umanità intera , si schiera dalla parte di chi ha bisogno di E liberato. Il Dio di Gesù non è un Dio super partes: che non si schiera e che va bene a tutti. E noi (discepoli di Cristo) non possiamo che fare altrettanto: siamo chiamati a comprometterci, ad impegnarci e rischiare per l’uomo che ha bisogno, schierarci, parlare, metterci la faccia, sporcarci le mani. Sapendo che questo potenzialmente divide: non accontenteremo tutti.
E che bello se questo 2021 che si è appena aperto fosse anche per noi un “anno di grazia”, un anno di liberazione. Dal virus, innanzitutto, che minaccia la salute di tutti e che sta fortemente (e negativamente) condizionando la nostra vita, l’economia e le nostre relazioni. Ma (da cristiano e da prete) spero che questo 2021 sia una liberazione anche da alcune realtà che appesantiscono la nostra vita di Chiesa: abbiamo bisogno di tornare a dire e raccontare con forza e con gioia la Buona Notizia di Gesù.
Ancora BUON NATALE e BUON ANNO
Don Ambrogio