Io credo al Tuo Corpo Glorioso
Io credo al tuo Corpo glorioso
Mi stai perforando il corpo e lo spirito
di dolori atroci di luci.
Un istante di dolori dello spirito
è più di un anno luce.
Sento un’atroce impossibilità
ad annunciare la tua Parola.
O Cristo, è difficile oggi vivere
davvero la tua mentalità di risorto.
Noi crediamo ancora alle reliquie.
Le nostre chiese sono fondate
sui santi e sui martiri in te risorti
ma non sulle loro ossa.
Chi di noi vuole visitare i sepolcri,
come hai fatto tu per Lazzaro?
Per te quella visita
è stato un grido di pianto al tuo amico:
“Lazzaro esci e risorgi “per sempre!”.
Per noi visitare i morti
non è un altro che credere alle ossa
che non ritornino più,
nei nostri cari,
rigogliosi e vegeti.
Meglio che vi lasciamo qui morti
che vivere in pace o in discordia
ancora con noi!
Caro morto, ti basta un fiore,
affinché i parenti che vengono dopo di me
sappiano che ti ho visitato.
Caro morto, ti accendo una lampada di plastica,
perché sai c’è sempre qualcuno
che ti ruba il rame.
E a me questo proprio non piace.
Caro morto, io ho fatto il mio dovere,
sono venuto a visitarti
e nulla posso fare perché tu possa risorgere.
Vedi qualche lacrima scende anche dai miei occhi,
sulla tua lapide,
certo non è un lacrimatoio
come facevano i romani e i pagani a pagamento.
E’ doloroso pensare
che la nostra fede ha bisogno di suffragi,
mentre sappiamo
che basta una goccia del tuo sangue, o Cristo,
per eliminare i crimini del mondo.
Che vuoi la nostra fede è fatta di tempo e di terra.
Fosse almeno piccola come un seme di senape!
Io proprio di questo credere
non mi accontento
e soffro tanto,
come te, al pensare che pochi
credono davvero che i nostri cari sono già
nel cuore di tuo Padre misericordioso.
Io grido a credere nel tuo Corpo Glorioso
dove splendono tutti i nostri fratelli e sorelle
che ci hanno preceduto.
Domani spero di annunciare
ai miei fratelli e sorelle, non solo, cristiani
ancora viventi,
i tuoi misteriosi novissimi.
So però che soffrirò molto
a causa della loro assurda incredulità.
p. Paolo Turturro